Collane
IN COLLABORAZIONE CON
Il Salotto della Contessa Maffei

- 272 pagine
- 14,3x21,3
- ISBN 9788879554220
- 15,00 euro
- Brossura – Copertina plastificata
Il salotto Maffei nacque nel 1834 (inizialmente in via
Tre Monasteri, oggi via Monte di Pietà) ad opera
di alcuni intellettuali, primi fra tutti Tommaso Grossi
e Massimo d’Azeglio, che frequentavano la casa
di Clara e di suo marito Andrea Maffei.
Grazie all’ampia rete di conoscenze del conte Maffei
e all’ospitalità della padrona di casa, i più noti artisti,
letterati, compositori e patrioti del Risorgimento
(fra cui Francesco Hayez, Ales- sandro Manzoni,
Giuseppe Verdi, Giovanni Prati, ma anche Honoré de Balzac
e Franz Liszt) vi trascorsero memorabili serate
a discutere di arte e di letteratura. Il salotto ebbe anche
una considerevole importanza politica e la sua “voce”
contribuì all’unificazione nazionale.
Introduzione di Pietro Esposito
Raffaello Barbiera (1851-1934) – che è stato testimone
in prima persona dell’ultimo periodo di vita del salotto,
che ha frequentato assiduamente – pubblica il suo libro
nel 1895, nove anni dopo la morte della contessa,
ed è subito un grande successo editoriale, rappresentando
uno dei pochi contributi organici sulla storia e la vita
quotidiana che si svolgeva a casa Maffei
e sul significato culturale e sociale della società milanese
(fra il 1834 e l’86) che le ruotava intorno
e di cui era espressione.
Giornalista e scrittore, nato e cresciuto a Venezia,
laureato in legge, il Barbiera si fece presto notare per
alcuni suoi articoli sulla “Gazzetta di Venezia” e sulla
“Illustrazione italiana”, contributi che gli valsero la stima
del direttore del nascente “Corriere della Sera”,
che lo chiamò a Milano, dove fu poi redattore-capo della
“Illustrazione italiana”. Oltre ai saggi, scrisse romanzi,
novelle, un lavoro teatrale e un libro di versi.