Collane
Milan l’è grand, l’è bell, l’è viv

- 96 pagine
- 14,5x21,3
- ISBN 9788879553049
- 10,00 euro
- Brossura – Copertina plastificata con alette
Racconti e ricordi
In collaborazione con il Circolo Filologico Milanese
Il dialetto, ovvero il lessico popolare è nato spontaneamente
dal bisogno di intendersi, dalla necessità di scambiarsi
informazioni tese a semplificare la capacità di
comunicare. La parlata milanese ha una propria
grammatica, vanta regole codificate in dizionari
classici, consacrate in una vasta letteratura
con l’apporto culturale di grandi scrittori.
Nel susseguirsi degli eventi storici e sociali anche
il linguaggio si è evoluto e i milanesi amano definire lingua
il proprio dialetto, perché la parlata è la vera espressione
dell’anima di un popolo. Ma in tempo di globalizzazione,
molti sostengono che il dialetto non lo si parli più per la
sua presunta incomprensibilità! È un grave errore e ben
vengano i vari corsi di milanese che contribuiscono
a mantenerlo vivo. La letteratura e la poesia milanese,
dal canto loro, svolgono un ruolo molto importante,
poiché conseguono la missione di tramandare le peculiarità
della gente meneghina.
dal bisogno di intendersi, dalla necessità di scambiarsi
informazioni tese a semplificare la capacità di
comunicare. La parlata milanese ha una propria
grammatica, vanta regole codificate in dizionari
classici, consacrate in una vasta letteratura
con l’apporto culturale di grandi scrittori.
Nel susseguirsi degli eventi storici e sociali anche
il linguaggio si è evoluto e i milanesi amano definire lingua
il proprio dialetto, perché la parlata è la vera espressione
dell’anima di un popolo. Ma in tempo di globalizzazione,
molti sostengono che il dialetto non lo si parli più per la
sua presunta incomprensibilità! È un grave errore e ben
vengano i vari corsi di milanese che contribuiscono
a mantenerlo vivo. La letteratura e la poesia milanese,
dal canto loro, svolgono un ruolo molto importante,
poiché conseguono la missione di tramandare le peculiarità
della gente meneghina.
Da molti lustri il Circolo Filologico Milanese, con i suoi validi
docenti, persegue l’opera meritoria di valorizzare una lingua
che vaticinanti Cassandre prevedono prossima a estinguersi.
Lo scopo di questo libro è di fissare sulla carta fatti, aneddoti,
ricordi e tradizioni che ciascuno di noi possiede nel proprio
DNA meneghino. Troverete in queste pagine, accanto a
vecchi e nuovi partecipanti ai corsi del Filologico,
el sciroeu dell’attuale milanesità (Pier Luigi Amietta,
Tullio Barbato, Alma Brioschi, Rino Gualtieri, Ada Lauzi,
Roberto Marelli…) tutti uniti da un autentico ideale:
tramandare la memoria della nostra bella
lingua meneghina.
docenti, persegue l’opera meritoria di valorizzare una lingua
che vaticinanti Cassandre prevedono prossima a estinguersi.
Lo scopo di questo libro è di fissare sulla carta fatti, aneddoti,
ricordi e tradizioni che ciascuno di noi possiede nel proprio
DNA meneghino. Troverete in queste pagine, accanto a
vecchi e nuovi partecipanti ai corsi del Filologico,
el sciroeu dell’attuale milanesità (Pier Luigi Amietta,
Tullio Barbato, Alma Brioschi, Rino Gualtieri, Ada Lauzi,
Roberto Marelli…) tutti uniti da un autentico ideale:
tramandare la memoria della nostra bella
lingua meneghina.